

18.12.2020
Come cambia la produzione vinicola in Alto Adige
La crescita qualitativa, l’indicazione di vigna e lo sviluppo sostenibile
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Il mondo della produzione vinicola altoatesina è in continua evoluzione, e la conferma è venuta anche da uno studio pubblicato nel 2020 dall’IRE, l’Istituto per la ricerca economica della Camera di Commercio di Bolzano. Gli autori hanno intervistato un campione di 96 viticoltori altoatesini, chiedendo loro come sia cambiata la produzione vinicola del territorio negli ultimi 13 anni.
Ecco i risultati più salienti emersi dallo studio:
Vino Altoatesino: Un prodotto di Qualità - produzione, mercati di vendita e strategie di promozione
Ecco i risultati più salienti emersi dallo studio:
- In testa i vini bianchi: se negli ultimi 13 anni il totale della superficie vitata nella provincia di Bolzano è rimasto pressoché invariato, assestandosi a 5.455 ettari, nella distribuzione dei vitigni coltivati c’è stato uno spostamento rilevante: mentre infatti i vigneti coltivati a vini bianchi nel 2005 erano ancora il 46,2 percento del totale, oggi la loro quota è del 62,3%. Fra i vitigni che hanno fatto segnare la crescita più netta spiccano il Sauvignon blanc, il Gewürztraminere il Pinot grigio. Fra i vini rossi, invece, quello che ha fatto segnare il cambiamento più marcato è la Schiava, la cui superficie vitata si è ridotta a circa la metà.
- I mercati di sbocco più importanti: i mercati in cui si vendono maggiormente i vini altoatesini sono tuttora l’Alto Adige, l’Italia, la Germania e gli Stati Uniti d’America. Ma se tredici anni or sono buona parte delle bottiglie prodotte restava ancora nel territorio, oggi la maggior parte del vino altoatesino si vende nel resto d’Italia, dove negli ultimi 13 anni il volume delle vendite è di fatto raddoppiato. Nel contempo, si sono aggiunti nuovi mercati di sbocco, ossia i paesi del Benelux, la Russia, il Canada e il Giappone.
- Dove si consumano i vini altoatesini: circa la metà delle bottiglie da 7/10 prodotte in Alto Adige si stappano in alberghi, ristoranti e bar. Un altro canale di distribuzione importante sono le enoteche e i rivenditori specializzati. Inoltre, se le aziende più grandi vendono principalmente alle catene della grande distribuzione, i produttori più piccoli tendono a preferire la vendita diretta in cantina.
- Il formato preferito: negli ultimi anni è aumentata in misura rilevante la quota del vino distribuito in bottiglie da 7/10: nel 2018, più del 93% dei vini DOC è stato imbottigliato in bottiglie da 7/10.
- La vigna d’origine, la nuova protagonista: tutti i produttori, grandi e piccoli, concordano che l’indicazione di vigna svolgerà un ruolo trainante nei prossimi anni. Sono convinti, infatti, che l’indicazione di vigna sarà la chiave per riuscire a rendere sostenibile la viticoltura, l’obiettivo che oggigiorno, a detta di tutti, è la vera sfida da affrontare.
Dai dati emersi dallo studio, affiancati dall’analisi delle ricadute della pandemia, si potranno trarre indicazioni preziose per consolidare nel tempo la vendita dei vini altoatesini.
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