Annata 2018
Produttori soddisfatti per qualità e quantità
In Alto Adige la vendemmia 2018 è iniziata con parecchio anticipo - alle quote più basse già intorno al 20 agosto - e verso la fine di settembre quasi tutte le uve erano già incantinate, con un buon grado di maturazione e delle rese di tutto rispetto. Tutti i viticoltori e gli enologi concordano che il 2018 è una buona annata per i vini bianchi, e addirittura eccellente per i vini rossi corposi come il Cabernet e il Merlot, ma anche per il Pinot nero e il Lagrein.
L’inizio precoce della vendemmia
Dopo un inverno umido, la germogliatura delle viti era iniziata piuttosto tardi, ma poi erano seguite settimane calde e umide in aprile e maggio, che avevano prodotto una fioritura in tempi rapidi, conclusa già a fine maggio in quasi tutte le zone produttive. Fin da allora, quindi, tutto lasciava presagire una vendemmia precoce. Dopo un giugno insolitamente caldo con precipitazioni inferiori alla media, anche luglio era stato torrido e secco, con temperature assai più alte delle medie pluriennali, una situazione che si era protratta fino a oltre metà agosto. Verso la fine del mese, però, erano annunciate piogge estese, sicché intorno al 20 agosto, una settimana prima dell’annata precedente, molti viticoltori hanno iniziato a vendemmiare, soprattutto alle quote più basse. Per alcuni vitigni, si è dovuto optare per una raccolta anticipata per evitare che il clima caldo e umido facesse marcire le uve. Da metà settembre, poi, il clima è cambiato, con giornate calde e notti fresche, creando così le condizioni ideali per far maturare appieno le uve e favorire la formazione di aromi. A beneficiarne sono stati soprattutto i vitigni più tardivi e le quote più alte.
Una qualità straordinaria con vini assai promettenti
I vini bianchi del 2018 si presentano con aromi maturi e vivaci, struttura robusta, spiccata acidità e un grande potenziale di sviluppo, soprattutto quelli vendemmiati alle quote più alte, in particolare lo Chardonnay, il Pinot grigio, il Pinot bianco, il Sauvignon, il Traminer aromatico e il Sylvaner.
La Schiava del 2018 è meno complessa dell’annata precedente, ma in compenso si presenta molto vinosa e gradevolmente beverina. Una valutazione condivisa da tutti i produttori altoatesini è che il 2018 sia un’annata eccellente per i vini rossi più strutturati, con presupposti ideali per ottenere eccellenti Cabernet, Merlot e Lagrein ricchi di eleganza, robustezza e corpo. Anche il Pinot nero del 2018 si distingue per la bella colorazione, impreziosita da una concentrazione rilevante e una gradevole pienezza al palato.
Dopo un inverno umido, la germogliatura delle viti era iniziata piuttosto tardi, ma poi erano seguite settimane calde e umide in aprile e maggio, che avevano prodotto una fioritura in tempi rapidi, conclusa già a fine maggio in quasi tutte le zone produttive. Fin da allora, quindi, tutto lasciava presagire una vendemmia precoce. Dopo un giugno insolitamente caldo con precipitazioni inferiori alla media, anche luglio era stato torrido e secco, con temperature assai più alte delle medie pluriennali, una situazione che si era protratta fino a oltre metà agosto. Verso la fine del mese, però, erano annunciate piogge estese, sicché intorno al 20 agosto, una settimana prima dell’annata precedente, molti viticoltori hanno iniziato a vendemmiare, soprattutto alle quote più basse. Per alcuni vitigni, si è dovuto optare per una raccolta anticipata per evitare che il clima caldo e umido facesse marcire le uve. Da metà settembre, poi, il clima è cambiato, con giornate calde e notti fresche, creando così le condizioni ideali per far maturare appieno le uve e favorire la formazione di aromi. A beneficiarne sono stati soprattutto i vitigni più tardivi e le quote più alte.
Una qualità straordinaria con vini assai promettenti
I vini bianchi del 2018 si presentano con aromi maturi e vivaci, struttura robusta, spiccata acidità e un grande potenziale di sviluppo, soprattutto quelli vendemmiati alle quote più alte, in particolare lo Chardonnay, il Pinot grigio, il Pinot bianco, il Sauvignon, il Traminer aromatico e il Sylvaner.
La Schiava del 2018 è meno complessa dell’annata precedente, ma in compenso si presenta molto vinosa e gradevolmente beverina. Una valutazione condivisa da tutti i produttori altoatesini è che il 2018 sia un’annata eccellente per i vini rossi più strutturati, con presupposti ideali per ottenere eccellenti Cabernet, Merlot e Lagrein ricchi di eleganza, robustezza e corpo. Anche il Pinot nero del 2018 si distingue per la bella colorazione, impreziosita da una concentrazione rilevante e una gradevole pienezza al palato.
Ogni anno si ricomincia …
e si attendono con trepidazione i nuovi vini dell’Alto Adige. Ciascun’annata è unica.